
di Luca MAZZUCCO
La credenza che l'uso di Cannabis non comporti alcun rischio ne ha facilitato la diffusione tra gli adolescenti.
Ma diversi studi dimostrano che un uso quotidiano e prolungato di Cannabis nel periodo adolescenziale può comportare un deficit significativo della memoria e un rischio maggiore di sviluppare disturbi dello spettro psicotico.
In questi casi l’intervento dello Psicologo può costituire l’unico “ponte” possibile tra genitori e figli, l’unica via di soluzione ad una problematica che, se ignorata, può portare a conseguenze future non facilmente risolvibili.
Negli Stati Uniti la cannabis risulta la droga più comunemente consumata.
Anche tra gli adolescenti del nostro paese, l’uso di Cannabis è ormai un fenomeno ampiamente diffuso.
Un fattore centrale che ha favorito tale diffusione tra gli adolescenti riguarda il ridotto rischio percepito legato al suo consumo.
MA QUALI SONO I REALI EFFETTI DELLA CANNABIS SUGLI ADOLESCENTI?
Numerosi studi hanno indagato (e stanno indagando) gli effetti dell’uso della cannabis in adolescenza.
Alcuni di questi hanno dimostrato come l’uso quotidiano e prolungato (almeno 3 anni) di Cannabis eseguita da soggetti adolescenti, possa comportare ripercussioni sulla morfologia dell’ippocampo, in particolare:
introflessioni in corrispondenza dell’ippocampo anteriore, medio-dorsale e medio-ventrale
estroflessioni nelle regioni dorsolaterali e antero-ventrali
volume dell’ippocampo destro maggiore rispetto al sinistro
L'ippocampo è una parte del nostro cervello, posto nel lobo temporale e facente parte del sistema limbico.
L’ippocampo ha un ruolo centrale nella nostra capacità di memorizzare gli eventi nel lungo tempo (memoria episodica) e nella abilità di “navigazione spaziale”.
I diversi studi hanno messo in luce come le modifiche morfologiche dell’ippocampo, associate al consumo di cannabis, siano associate a un deficit nella memoria episodica, ossia quel tipo di memoria relativa ai nostri ricordi autobiografici e a possibili sintomi psicotici.
In conclusione, un utilizzo quotidiano e prolungato di Cannabis nel periodo adolescenziale può comportare un deficit significativo della memoria e un rischio maggiore di sviluppare disturbi dello spettro psicotico. Tali danni risultano ancora presenti anche nei ragazzi che almeno da due non fanno più uso di Cannabis.
Le relazioni tra genitori e figlio adolescente sono tipicamente caratterizzate dalla presenza di forti difficoltà comunicative. La ricerca di autonomia del ragazzo si scontro con la necessità di controllo dei genitori.
In tale contesto, quando i genitori “scoprono” che il proprio figlio fa uso di Cannabis emergono due posizioni contrastanti:
I genitori sono preoccupati per gli eventuali effetti che l’uso di Cannabis può comportare e per la possibile evoluzione verso assunzione di sostanze più pericolose
I figli vedono nell’uso della Cannabis un modo per fare parte del “gruppo dei pari” e una possibilità “innocua” di fuga da tutto ciò che per un adolescente costituisce una costrizione, un impedimento alla ricerca della propria “libertà”.
Le difficoltà relazionali possono così deteriorare ulteriormente e sfociare in violente liti familiari che non fanno altro che aggravare ulteriormente la già critica relazione genitori-figli.
In questi casi l’intervento dello Psicologo può costituire “ponte” possibile tra genitori e figli, l’unica via di soluzione ad una problematica che, se ignorata, può portare a conseguenze future non facilmente risolvibili.
Bibliografia: Smith, M. J., Cobia, D. J., Reilly, J. L., Gilman, J. M., Roberts, A. G., Alpert, K. I., … & Csernansky, J. G. (2015). Cannabis‐related episodic memory deficits and hippocampal morphological differences in healthy individuals and schizophrenia subjects. Hippocampus, 25(9), 1042-51.
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